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Tornano gli Aperitivi Culturali 2025


24 Giu, 2025

Anche nel 2025, in occasione della stagione lirica maceratese, tornano gli Aperitivi Culturali organizzati dall’associazione Sferisterio Cultura e curati, come sempre, da Cinzia Maroni.
Ogni giorno in cui è in programma un’opera allo Sferisterio, alle ore 12 presso gli Antichi Forni di Piaggia della Torre a Macerata, scrittori, filosofi, artisti, musicologi, giornalisti, avvocati e altri intellettuali riflettono sui temi delle opere e del festival, ciascuno dal proprio punto di vista. Nascono così incontri originali, tra parola, immagini e musica.

La formula è collaudata: una conferenza arricchita da video, letture e brani musicali, seguita da un aperitivo offerto dai locali del centro storico. Un’occasione per confrontarsi con i relatori e il pubblico, davanti a un buon bicchiere di vino e alle specialità del territorio.
Come ogni anno, Gabriela Lampa ci incanterà con le sue letture e Riccardo Minnucci accompagnerà gli incontri con video e filmati selezionati.

Il programma 2025 si apre con una novità assoluta: La Vedova Allegra di Franz Lehár, per la prima volta allo Sferisterio. Non una semplice “operetta”, ma un genere autonomo, che conquistò l’Europa unendo lirica e prosa al ritmo di un valzer destinato a diventare l’ultimo prima della Grande Guerra.

A seguire, due grandi titoli verdiani: Macbeth e Rigoletto

Verdi amava Shakespeare, e tra le tre opere ispirate alle sue tragedie, Macbeth è la prima, con tutte le sfumature drammatiche della sanguinosa storia scozzese.
Rigoletto, tratto da Le roi s’amuse di Victor Hugo, fu ostacolato dalla censura, ma Verdi riuscì a portarlo in scena mantenendone intatto il cuore narrativo.

Alle prime degli Aperitivi parteciperanno regista e direttore d’orchestra; per gli altri appuntamenti è in preparazione un ampio parterre di ospiti capaci di approfondire i grandi temi delle tre opere: streghe, maledizioni, nevrosi e il contesto storico-culturale in cui sono nate.

Tredici appuntamenti, dal 18 luglio al 10 agosto.
Il nostro slogan resta valido:
“Chi sa solo d’opera non sa niente d’opera.”

Vi aspettiamo.