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Ascolti e riflessioni intorno al mistero della voce di Beniamino Gigli, il tenore che entrò nel cuore degli italiani


23 Lug, 2013

MACERATA. Il Macerata Opera Festival ha dedicato a Beniamino Gigli l’intera giornata di domenica 21 luglio, a partire dall’incontro con gli Aperitivi Culturali della mattina, durante i quali la musicologa Paola Ciarlantini e il vociologo Giancarlo Landini hanno esaltato l’arte vocale del famoso tenore recanatese.

Dopo qualche nota biografica, offerta da Paola Ciarlantini, sulla formazione del Gigli, Giancarlo Landini si è lanciato in un’avvincente analisi di quelli che sono stati, secondo lo studioso, gli elementi principali del suo successo. La perfetta impostazione della voce, la sua patina dolcissima e radiosa, la sua capacità di far vibrare il senso delle parole, passando dai registri più diversi, trasformando anche la canzone più insignificante in un cameo e la sua caratteristica di riuscire ad essere sempre credibile, cantando melodrammi così come canzonette, hanno fatto sì che, dall’alto del suo magistero tecnico, Gigli riuscisse ad arrivare nel cuore di tutti, in modo quasi oceanico, portando la commozione nell’anima di chi lo ascoltava.

Landini, poi, ha ricordato il giorno in cui la giuria del concorso vocale di Parma scrisse “Finalmente abbiamo Il Tenore”, ed effettivamente, da allora, Gigli fu per l’Italia uno dei massimi rappresentanti del bel canto italiano nel mondo. Landini ha voluto, inoltre, riconoscere come meriti a Beniamino Gigli il fatto di aver oltrepassato le barriere di una geografia politica che con l’arte aveva ben poco a che fare e, soprattutto, il suo essere andato alla ricerca di una popolarità che ha rintracciato grazie al cinema, da lui frequentato dal 35 al dopoguerra. Infine, forse, il merito più grande, rintracciato dal vociologo, è stato proprio quello di aver calcato qualsiasi palco con autorevolezza e disinvoltura, dai più titolati a quelli, invece, popolari, dimostrando in modo esemplare quanto sia l’artista a fare grande il palcoscenico e non il contrario.