Tratto dalle Scene di vita di Bohème di Henry Murger , l’opera produce un effetto nostalgia per la giovinezza che non ha che una stagione e per la vita degli artisti tanto poveri quanto anticonformisti nei costumi e nelle idee politiche.
Ma di gioventù si può anche morire. Nell’opera sono tutti giovani. Non ci sono cattivi. E’ l’opera dell’innocenza. Mimì muore di morte naturale , nessuno è responsabile se non il grande gelo che l’ha fatta ammalare e lei non si rammarica della sua fine perché è tra le braccia di Rodolfo nella loro soffitta.
Tutti i protagonisti giocano all’amore e alla vita: sono dei bambini che vivono però strazi misconosciuti.
Mimì rimarrà sempre una bambina mentre l’altro personaggio femminile, Musetta vive la giovinezza con allegria alla ricerca della sua libertà senza patetismi e rimorsi.
Come scrive Murger : oggi come una volta, ciascun uomo che entra nelle arti senz’altro mezzo di sussistenza che l’arte stessa, sarà forzato a passare per i sentieri di bohème…vita di pazienza e di coraggio, ove non si può lottare se non munito d’una forte corazza di indifferenza contro gli imbecilli e gli invidiosi; ove non si deve (per evitare inciampi abbandonare per un sol momento l’orgoglio di se stesso , il quale serve per bastone di appoggio. Vita seducente e terribile che novera i suoi vincitori e martiri e in cui non si deve entrare se non rassegandosi sin dal principio , a subire l’implacabile legge del vae victis (guai ai vinti).